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Megadiscarica Tufarelle, il TAR Puglia boccia il ricorso dei Comuni alla nuova autorizzazione

La Redazione
Discarica Tufarelle
Dopo la nuova autorizzazione della BAT, i comuni di Minervino e Canosa si sono opposti al progetto ma questa volta senza risultati
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Incombe nuovamente l’incubo della realizzazione della megadiscarica di rifiuti speciali non pericolosi in contrada Tufarelle, ai confini tra Minervino Murge e Canosa di Puglia.

Dopo il rigetto del Consiglio di Stato al progetto autorizzato nel 2016 dalla provincia Bat all’azienda Bleu, che segnò un punto importante a favore delle comunità locali, il progetto di allargamento della discarica è stato nuovamente autorizzato dalla provincia BAT nel settembre 2021 all’azienda oggi denominata Dupont Energetica.

A tale determinazione dirigenziale della Provincia Barletta-Andria-Trani, VI settore ambiente, rifiuti e difesa del suolo n. 861 del 24.9.2021, avente ad oggetto: “Valutazione d’Impatto Ambientale coordinata all’Autorizzazione Integrata Ambientale – d.lgs n. 152/2006 e s.m.i., L.R. Puglia n. 11/2001 e s.m.i., D.lgs n. 36/2003 e s.m.i. – Determinazione motivata di conclusione della Conferenza di Servizi, L. 241/90 e s.m.i. – Installazione per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi – Comune di Minervino Murge (BT), località Contrada Tufarelle – gestore: Società DUPONT ENERGETICA s.p.a.”,

si sono opposti al primo grado di ricorso amministrativo i comuni di Minervino Murge e Canosa di Puglia, rappresentati legalmente dall’avv. Luigi Paccione. 

La notizia è che il 31 Maggio 2022 il TAR Puglia di Bari ha emesso la sentenza N. 00812/2022 e N. 00812/2022 in cui respinge il ricorso dei comuni ricorrenti, i quali hanno fatto leva sulle rilevazioni che il Consiglio di Stato poco più di un anno fa aveva addotto per annullare l’autorizzazione dell’impianto.

Punto a favore dunque dell’azienda che potrà realizzare quello che da anni porta avanti con determinazione, tra autorizzazioni, proteste delle comunità locali e sentenze.

Ma siamo certi che la telenovela infinita non terminerà qui, perché immaginiamo che i comuni, sollecitati dalla società civile, saranno pronti per affrontare la prossima battaglia, ricorrendo al Consiglio di Stato.

martedì 7 Giugno 2022

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Michele Pascalitto
Michele Pascalitto
1 anno fa

Ma vale di più il consiglio di stato o i pagliacci che stanno alla provincia? Perché è appunto una pagliacciata.