Anche quest’anno la festa dell’albero ha centrato il suo obiettivo: far squadra per diffondere l’amore verso l’ambiente e la storia del territorio. Ieri associazioni, istituzioni e i ragazzi della scuola minervinese si sono incontrati nella zona della grotta di San Michele ed hanno contribuito alla piantumazione dei lecci, avviata tre anni fa, generando un futuro bosco di circa novanta piante. Anche in questa edizione l’Arif, agenza regionale per le attività forestali ha dato il suo contributo, fornendo gli alberelli e il personale tecnico che ha provveduto alla piantumazione delle piante. In primavera ogni albero sarà simbolicamente adottato da un gruppo di scolari. Il sito sarà completato con una staccionata di protezione e da blocchi di pietra forniti dalla ditta Lanzetta.
Ha partecipato alla festa dell’albero anche la prima cittadina Maria Laura Mancini e la presidente del consiglio d’istituto Tiziana Cocola. Le associazioni di volontariato minervinesi hanno lavorato alla sicurezza della manifestazione. Il rappresentante dell’associazione l’Umana Dimora plaude all’iniziativa e dichiara: “Invito le scolaresche i genitori e i docenti a visitare l’orto botanico del Liceo in cui, con autorizzazione della Provincia, già da qualche anno stiamo effettuando delle attività botaniche di recupero di un’area altrimenti destinata al degrado. Sono state messe a dimora più di 300 piante e inoltre al suo interno sono stati realizzati un Giardino dei Giusti e un piccolo orto di piante officinali“.
Anche quest’anno però i veri protagonisti dell’evento sono stati gli alunni della scuola minervinese, coloro a cui vien affidato il compito più arduo, ovvero quello di tutelare il bosco che sta prendendo vita. I bambini della scuola dell’infanzia hanno cercato delle zone verdi dove poter festeggiare ed hanno preparato canti e balli per rievocare l’amore verso la natura. Un’azione di sensibilizzazione quella della scuola minervinese al fine di sollecitare la cittadinanza tutta a diventare paladina della natura partendo dalle scuole, poiché custodi del territorio sono i cittadini del domani.