Viviamo in una società Borderline, con tratti di importante impulsività e immaturità.
Ci accorgiamo che la violenza non è solo quella sulle donne, che, ovviamente, denota una importante immaturità affettiva da parte dei maschi, non uomini, ma meschini incompleti alla fonte.
Uomini immaturi crescono spesso in contesti familiari ed educativi che non sanno trasmettere rispetto e amore, non solo per l’altro sesso, ma non sanno trasmettere il giusto valore dei sentimenti neanche ai propri figli.
Genitori permissivi, figli impuniti, puzzle di una società anomica, senza regole e senza punti fermi
I politici, come i genitori, vivono spesso di preoccupazioni: i primi sono preoccupati del consenso più del loro snaturarsi, i secondi preoccupati di piacere, piuttosto che educare. Allora quali regole abbiamo? E chi le fa rispettare? Chi educa se nella catena mancano molti anelli importanti?
Il nostro territorio è pregno di adolescenti spavaldi, non tutti, non tanti, ma troppi per i risultati drammatici che si verificano a fronte di tanti altri che rimangono silenti.
È una lettura pessimistica o realistica? Purtroppo è realisticamente seria. Non si può continuare a pensare che se i consensi arrivano da gente inquinata si possano fare poi misure a favore dell’ “inquinamento”. Abbiamo l’ illusione che possiamo crescere in una bolla, ma così non è.
I percorsi di collusione emotiva generano psicopatologia, i doppi legami che dicono “ti amo”, ma poi “ti odio” sono come le promesse di chi vuole bonificare dalla delinquenza, liberarci dalla sporcizia e dall’inquinamento, essendo lui stesso delinquente o proprio colui che sporca e inquina. Siamo abituati a vivere la doppia istanza, eros e thanatos, ma, attenzione, perche’ le scissioni sono in psicopatologia conosciute come quadri psicotici e schizofrenici. E allora come ci salviamo?
Vi fidereste mai di un autista che è riconosciuto come un pirata della strada, magari anche perché spesso sotto effetto di alcool o sostanze stupefacenti? Vi fidereste mai di uno Psicoterapeuta che ha visibilmente turbe psichiche? Perché allora fidarsi di chi promette una società migliore senza avere mai dato buoni esempi?
Siamo nel mondo delle contraddizioni e la risposta è la non risposta, “non reagisco più”, “non lotto più”, “non esprimo speranza attiva” e quindi se sto affondando non metto in mare una scialuppa, ma aspetto che lo facciano altri. Questa la vera realtà.
Nelle naturale ricerca di ognuno di noi della felicità, crescere da soli non è la cosa più giusta. Una crescita solitaria porta molto spesso ad un pensiero debole, “liquido” e senza forma. Questa la sfida più grande per noi psicoterapeuti, individuare le modalità più giuste e concrete per comprendere con ancora più attenzione i disagi dei nostri/vostri giovani.
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