L’approfondimento

La rivolta dei Robot richiama il mito di Spartaco

Saverio Costantino
Biennale tecnologica
Quando gli umani cedono la propria leadership alla tecnologia
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Reduce dalle giornate di studio alla Biennale Tecnologica del Politecnico di Torino, numerosi sono gli spunti di riflessione che ho portato con me.

Come sempre, ritengo che per crescere bisogna confrontarsi, ascoltare e fare esperienze diverse, pescare in mare aperto è meglio che aspettare che la solita pozzanghera diventi fonte di nuove opportunità. Seguire relazioni per uno psicoterapeuta con taglio scientifico e tecnologico sembra una sfida persa in partenza, ma quando le persone hanno idee chiare sono in grado di comunicare concetti complessi con alta digeribilità della comprensione. Si, proprio questo ho vissuto.

Uno dei tanti stimoli proviene dalla crescente sfida di affidare a robot intelligenti aree di competenza e operatività umana. Si parla anche di robot che sentono le intelligenze emotive.

Lo scenario fa pensare che gli umani possano abituarsi alla delega o, ancor più, possano abituarsi a vivere una apatia che richiama un abbandono quasi totale.

In tutto ciò gran parte è già accaduto con App che ormai ci sostituiscono. Ma provate a pensare allo scenario che vede i Robot, nel campo lavorativo, sostituirsi ad ogni intervento umano.

È vero, come qualcuno dice, che saranno sempre figli nostri, ma inquieta la possibilità che così intelligenti i Robot si sentano dagli umani sfruttati e attivino una rivolta, proprio come Spartaco fece armando altri gladiatori per insorgere ai soprusi.

Quindi i Robot che sovvertono l’ordine delle cose, prendono il poter sugli umani e gli sottraggono questa paternità sottomettendoli.

Sembra pura fantascienza. Peró ormai, in realtà, non ci dispiace più avere come amici gli strumenti tecnologici; nulla è più improbabile della pigrizia umana, che penso sia la fertile tentazione alla deriva di ogni motivazione.

Il mio motto è sempre stato “la semplicità per districarsi nel dedalo della complessità”; quindi la dimensione natura e integrazione con essa, il significato del viverci come esseri viventi che godono del cibo, della affettività, della sessualità e della ecologia della vita. Ogni altro elemento artificiale è uno strumento che dobbiamo saper dosare. Dobbiamo quasi imparare a proteggere le cose importanti da noi stessi.

Se riflettiamo, anche la macchina è stata una rivoluzione, ma sta a noi scegliere il percorso e se usarla o come usarla, se lo facciamo male può essere strumento di morte e di passività.

Ogni momento della nostra vita può essere vissuto in un modo soddisfacente se solo riuscissimo a cambiare la prospettiva delle cose.

 

venerdì 18 Novembre 2022

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