L'approfondimento

Fomo: la paura di essere tagliati fuori

Saverio Costantino e Marilù Liso
Saverio Costantino e Marilù Liso
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Fomo - sempre connessi
È l'acronimo di Fear of Missing out, il vivere con il costante terrore di essere esclusi. Si finge una felicità che non si prova e una sicurezza che non si ha
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Si chiama FOMO, acronimo di Fear of Missing out, il vivere con il costante terrore di essere esclusi e con la sensazione di perdersi momenti felici che scandiscono, invece, la vita degli altri.

Anche una componente dei Maneskin, Victoria De Angelis, parlandone, indica una forma di ansia eccessiva  dovuta al bisogno di connettersi.

Questo bisogno di relazioni, a volte forzate, ci restituisce autostima o al contrario la mina? Tanto va ovviamente di pari passo con la dipendenza da smartphone, per controllare costantemente i nostri social (Facebook, twitter, Instagram, Whatsapp).

Queste persone, che forse non sono lontane da noi, forse siamo noi stessi, non si staccano mai dai propri device. Tanti sentono così forte il bisogno di apparire, di mostrare e di mostrarsi, che finiscono per perdersi.

In questo periodo di evocazione emotiva, vedrete abbondare foto di tavolate, meravigliose località turistiche e una significativa ostentazione che, ovviamente, non ci aiuta a dimensionare emotivamente i nostri stati d’animo. Cio’ che conta è cercare di rincorrere imitativamente quello che fanno gli altri.

Si finge una felicità che non si prova e una sicurezza che non si ha.

Nell’epoca della vetrina, se ci pensiamo, in fondo molti di noi si sentono fuori, magari con quel senso di inadeguatezza che non ci fa regolarizzare il battito cardiaco. Abbracciamo il silenzio, la solitudine e la sofferenza. In questi abbracci reali la vita ci aiuta a darci una struttura vera e autentica.

Dai social emergono poi personalità molto evidenti. Insomma si fa diagnosi, volendo, di immaturità e insicurezza regressiva a fiumi.

Poi sappiatelo, un eccesso di stimoli ci satura, ci rende distratti.

E in ogni caso riconosco che molti guru assetati di frasi e concetti scontati sembrano quasi intelligenti. Non è che stiamo piallando ogni spigolo della nostra creatività?

Sarebbe così sbagliato imparare a perderci qualcosa, meticolosamente raccontata dagli altri? Paradossalmente potrebbe essere l’inizio di una gioia, l’inizio del dono di assaporare cio’ che viviamo.

Vi lascio con questa riflessione. Magari abbracciate anche chi non vi piace, vedrete come vi restituisce gratitudine, tra i paradossi i nostri meravigliosi pensieri.

venerdì 16 Dicembre 2022

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