Oggi, in piazza Gramsci a Minervino, si è svolta una commovente celebrazione in onore del 25 Aprile, una giornata che rimane incisa nell’animo di tutti gli italiani come simbolo di resistenza e libertà.
La piazza era gremita di cittadini, autorità civili e militari, nonché di rappresentanti di diverse associazioni del territorio, tutti riuniti per rendere omaggio ai caduti che hanno lottato contro il regime fascista durante la Seconda Guerra Mondiale.
La sindaca Maria Laura Mancini ha guidato la cerimonia, depositando una corona di fiori presso il monumento ai caduti. Nel suo discorso, ha rimarcato il grave impatto del ventennio fascista sulla storia italiana, evidenziando le leggi razziali e le deportazioni come pagine oscure e aberranti del nostro passato. Ha sottolineato che la resistenza alla dittatura nazi-fascista è stata un vero e proprio secondo risorgimento per la nostra nazione, un momento in cui l’Italia ha dimostrato il suo coraggio e la sua determinazione nella lotta per la libertà.
A seguire, Peppino Chiodo, presidente della sezione dell’Anpi di Minervino, ha preso la parola per ricordare i giovani minervinesi che hanno combattuto e sacrificato le loro vite tra le fila dei partigiani. Il loro coraggio e sacrificio, ha sottolineato, non devono mai essere dimenticati e devono continuare a ispirare le future generazioni nella difesa dei valori fondamentali della democrazia e della libertà.
Infine, Sabino Redavid, presidente della sezione cittadina dell’associazione Eredi della Storia, ha ribadito l’importanza di commemorare tutti i giovani minervinesi che hanno dato la vita per la libertà. Ha espresso il dovere morale della comunità di ricordare questi eroi attraverso l’installazione di una lapide, affinché il loro sacrificio rimanga vivo nei cuori e nelle menti di tutti.
La celebrazione del 25 Aprile a Minervino è stata un momento di riflessione e di rinnovato impegno nel promuovere i valori di libertà, giustizia e democrazia per cui così tanti hanno combattuto e sacrificato le proprie vite.
Piu’ dei partigiani onestamente e obiettivamente chi ci ha portato demicrazia e libertà sono stati gli Stati Uniti con la loro immensa potenza economica e militare che né Germania né tantomeno l’ Italia potevano minimamente scalfire o mettere in discussione.
Tutto il resto è retorica e falsificazione della storia.
Al sud poi non ci sono stati partigiani, ora abbiamo l’ Anpi del sud. Grottesco!
Tralasciando il giudizio storico sulla potenza militare tedesca, quantomeno discutibile, se anche fosse vero che il sud Italia non abbia visto alcun movimento partigiano, il suo intervento non è centrato con il significato della festa della liberazione, che, per essere chiari, non ha lo scopo di incensare i salvatori ma di condannare coloro dai quali ci siamo liberati, con lo scopo di evitare che questi, nei decenni, riacquistino un ignorante, popolare, consenso (con scarso successo).
Nessuna riferimento politico o di consenso, ignorante come dice il commento, da auspicare, solo il riconoscimento di una realtà storica inconfutabile al di là del conformismo stupido e antistorico dilagante.