Dentro la protesta dei trattori

Impresa Persona Agroalimentare incontra gli agricoltori minervinesi

Agricoltura
Tra le motivazioni che hanno spinto gli organizzatori emerge la necessità di ascoltare e immedesimarsi in coloro che protestano e osservare e analizzare la situazione dell'agricoltura italiana
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Stiamo assistendo da settimane alle manifestazioni messe in campo dagli agricoltori denominate “proteste dei trattori”, partite in Germania sono diventate in poco tempo un fenomeno continentale. Nella nostra città sono in atto degli incontri tra alcuni operatori agricoli e un rappresentante di Impresa Persona Agroalimentare, che non è un nuovo sindacato di categoria tanto meno alternativo delle altre sigle nazionali oggi nell’occhio del ciclone. Anzi, semplicemente un aiuto di formazione, e possiamo dire di educazione, degli agricoltori intesi come persone.

A coadiuvare l’iniziativa è presente l’associazione minervinese L’Umana Dimora, che ci racconta come tra le motivazioni che hanno spinto gli organizzatori emerge la necessità di ascoltare e immedesimarsi in coloro che protestano e osservare e analizzare la situazione dell’agricoltura italiana.

Affermano i responsabili di Impresa Persona Agroalimentare: “In maniera non esaustiva, sono 4 le principali motivazioni che spingono gli agricoltori a protestare: 1) prezzi bassi dei prodotti agricoli e costi in aumento; 2) iniqua distribuzione del valore lungo la filiera; 3) vincoli e complessità della normativa europea; 4) sindacati agricoli incapaci di rappresentare i loro bisogni.Da un “ascolto” attento nasce un “dialogo”; da un dialogo sereno, rispettoso, attento a capire le ragioni dell’altro, nasce sempre una operatività feconda e costruttiva. Lo diceva, nei giorni scorsi, il Card. Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, intervistato in merito alla protesta degli agricoltori: “Gli agricoltori vanno ascoltati. Vi deve essere apertura al dialogo in vista della sostenibilità delle piccole e medie aziende”. Le brevi ma esaurienti affermazioni del Cardinale ci trovano in piena sintonia.
Lo scopo dell’ascolto e del dialogo, il “valore” da difendere e tutelare: “la sostenibilità delle piccole e medie aziende”.
Vi è un soggetto in pericolo nell’attuale contesto economico-sociale: le imprese familiari (quelle dove il capitale ed il lavoro sono forniti dalla famiglia, anche un solo membro alle volte) che rappresentano la vera ossatura economica del nostro paese; la loro vitalità consente un benessere diffuso ed un protagonismo economico del popolo. Sono minacciate e devono essere aiutate ad affrontare il repentino cambiamento economico, per restare protagoniste per se stesse e per lo sviluppo dei territori rurali”.

Già qualche mese fa, in occasione della Giornata degli Alberi, l’Umana Dimora lanciava un appello LEGGI QUI   alle istituzioni e agli operatori di settore affinché tutte le attenzioni fossero rivolte al rispetto degli equilibri naturali. “Attendiamo fiduciosi – era l’invito dell’associazione minervinese – che, come prevede la nuova Pac 2023-2027, in merito all’obiettivo di un’ agricoltura più sostenibile, gli operatori, tecnici e agricoltori, sappiano convintamente realizzare quanto previsto nel punto Bcaa 8, e cioè quello del 4% dei terreni che vanno a riposo. Questa sarebbe una vera partecipazione anche del mondo agricolo al progetto di QuerciAmo?, per il raggiungimento dell’ obiettivo di aumentare la biodiversità, migliorare la qualità dei suoli e ridurre l’erosione, accanto alla difesa della redditività. Come recita il dettato legislativo, nel computo del 4% possono valere sia porzioni di campo lasciate a riposo (come le fasce tampone o i bordi inerbiti), sia elementi non produttivi, come boschetti e alberi, stagni, canali, terrazzamenti, strade bianche ecc”.

martedì 20 Febbraio 2024

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