La Top Player Minervino, in quella che una volta era denominata “zona Cesarini” (vittoria all’ultimo respiro) ha, nella undicesima di campionato, avuto ragione di una battagliera Virtus Molfetta scesa al comunale, a dispetto della posizione in classifica che la vede relegata nelle zone “basse”, con la ferma intenzione di non sfigurare e di vender cara la pelle.
Questi, pur non trascendentali, hanno sin da subito fatto intravedere in che modo avrebbero inteso interpretare la gara: animosità e gagliardìa; il tutto speso per conferire alla stessa il senso di una corretta disputa sportiva al fine di disinnescare le armi di dominio di Giacomo Quattromini e compagni.
I Top, ringalluzziti dalle prestazioni delle ultime due uscite, obiettivamente di livello qualitativo ragguardevole hanno, anche nell’odierna, cercato di dare continuità alla “condotta” pur sapendo che difficilmente ci sarebbero riusciti, causa il letteralmente pietoso stato del terreno di gioco il quale (e lo si sapeva) altro non è diventato che la negazione di quello che dovrebbe essere adeguato teatro per uno spettacolo, nello specifico, calcistico! Ne riviene che anche il Messi di turno, se in sconvenienti tali condizioni impiegato, difficilmente sarebbe riuscito nell’atto della conduzione o di uno stop del pallone!
Bisogna, quindi, render dovuto merito agli uomini di Antonio Maino i quali, gioco forza, hanno dovuto fare di necessità virtù ed adeguarsi alle circostanze che, ironia della sorte, nel prosieguo della gara si sono rivelate propizie e determinanti per il conseguimento della preziosa vittoria considerando che, in pieno recupero, un pallone senza alcuna pretesa scagliato dalla distanza dal talentuoso Carbone, si imbatteva nella complicità del terreno di gioco e, inevitabilmente, dell’estremo ospite per terminare beffardamente la sua corsa in fondo al “sacco” molfettese ai quali non restava altro che il sacrosanto diritto di imprecare per l’increscioso episodio patito.
Domenica, intanto, tutti a Barletta dove ad attendere i nostri ragazzi ci sarà l’Audace, compagine che veleggia al primo posto della graduatoria; particolare, questo, che non deve assolutamente far tremare i polsi a Maino e i suoi uomini dal momento che, questi, hanno sempre dimostrato e dato il meglio quando impegnati in sfide in apparenza ad alta tensione e/o proibitive.
Reti: al 25° e 92° (Fodey – Carbone) (per la Top) – al 67° (per la Virtus)