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Finita l’emergenza migranti, ora il CAS “Santa Lucia” rischia di chiudere

La Redazione
Gli ospiti del Cas "Villa Santa Lucia"
In questa transizione i lavoratori potranno essere assorbiti da altri consorzi e o società, lì dove fosse necessario o chiedere la disoccupazione
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L’emergenza legata al flusso massiccio dei migranti verso l’Europa, e in special modo l’Italia, sembra essere giunta al termine grazie alle politiche di contenimento messe in piedi dal governo Gentiloni. La fase che ha caratterizzato l’allarme umano e sociale ha visto anche Minervino protagonista nell’ultimo anno e mezzo, attraverso l’accoglienza di numerosi migranti presso il CAS “Villa Santa Lucia” gestito dal consorzio Matrix.

Fin dall’annuncio iniziale, ad opera del Prefetto, l’Amministrazione di Minervino non ha mai recriminato nessuna quota stabilita da ANCI, ma è sempre stata palesata piena disponibilità a fronteggiare l’emergenza che vedeva l’intera nazione in allarme rosso.

Oggi dal Governo Centrale emergono nuove direttive e necessariamente bisogna rispettare le quote ANCI. Pertanto per Minervino la quota è di 32 ospiti. Il consorzio che ha partecipato al bando di gara lo ha fatto per 97, per cui la soglia rimodulata al ribasso, a fronte degli elevati costi di gestione, rende impossibile continuare ad operare nella nostra città.

Tante volte con il nostro giornale abbiamo dato risalto alle iniziative che sono state rese possibili grazie alla presenza e alla collaborazione degli ospiti del CAS. Dalla pulizia della città alla collaborazione con le parrocchie, il centro d’accoglienza di Minervino si è sempre contraddistinto per la pacifica convivenza con gli abitanti. Nonostante il timore iniziale di alcuni concittadini, mai abbiamo dovuto documentare reati o episodi spiacevoli ad opera dei migranti presenti nel nostro territorio.

Tutto questo grazie anche alla collaborazione dei cittadini, volontari, parrocchie, ASL e forze dell’ordine – afferma la Sindaca Mancini alle nostre domande – Si è interagito con la prefettura per condividere un momento di alta criticità a livello nazionale. I vari ospiti saranno inseriti in altri centri e probabilmente l’attuale CAS verrà dismesso, in quanto mantenere una struttura grande come quella del Santa Lucia, comporterebbe un investimento oneroso per il Consorzio“.

Nel frattempo l’Amministrazione Mancini ha deliberato con atto di giunta l’adesione alla rete SPRAR, un’accoglienza di II livello in cui anche il Comune compartecipa in alcune attività amministrative. Sarà necessario entro l’anno pubblicare il bando e poi seguire le tappe successive.

In questa transizione i lavoratori potranno essere assorbiti da altri consorzi e o società, lì dove fosse necessario o chiedere la disoccupazione. Nella speranza che tutti possano trovare in questi repentini cambiamenti una stabilità non solo economica ma anche sociale.

mercoledì 23 Maggio 2018

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