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Discarica Tufarelle, Legambiente: “Area già sovraccarica di impianti per rifiuti speciali”

La Redazione
Discarica
"L'ampliamento sorge in prossimità di altri impianti per rifiuti speciali e, in caso di inquinamento, non sarebbe possibile accertare la sorgente di contaminazione"
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Legambiente Puglia interviene in merito all’ampliamento della discarica Bleu in contrada “Tufarelle”, sottolineando che “la capacità della discarica è di 4 milioni di metri cubi e costituisce una volumetria sproporzionata a cui non è possibile applicare la procedura relativa agli ampliamenti di discariche preesistenti. Già in passato c’era stato un tentativo di ampliamento, nell’area ricadente nel Comune di Canosa di Puglia, ma dopo la mancata autorizzazione, si torna a chiederlo, questa volta sul versante di Minervino Murge. Anche se l’area coinvolta è diversa, le problematiche, sollevate all’epoca con forza dal Circolo Legambiente Canosa di Puglia, restano le stesse, a partire dalla vulnerabilità ambientale del contesto territoriale, già sovraccarico di impianti per rifiuti speciali e oggetto di numerose indagini della magistratura, volte ad accertare eventuali fonti di contaminazione sugli aspetti ambientali. Senza contare che la discarica, essendo destinata allo smaltimento di rifiuti speciali, è sovradimensionata per il soddisfacimento della produzione dei rifiuti della Puglia, motivo per cui rischia di ricevere anche rifiuti speciali da altre regioni”.

L’ampliamento richiesto sorge poi in prossimità di numerose altre discariche per rifiuti speciali e, in caso di inquinamento, non sarebbe possibile accertare la reale sorgente di contaminazione oltre che risalire alle eventuali responsabilità socio-sanitarie. L’area scelta per la discarica, inoltre, si colloca lungo il Locone, che confluisce nel fiume Ofanto, torrente che trasporta acqua nei periodi di piena, e quindi a rischio straripamento, e a ridosso del Parco Regionale del Fiume Ofanto che costituisce un fondamentale corridoio ecologico verso l’area protetta del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

“Ricordiamo che la zona di Minervino Murge e Canosa di Puglia – commentano Francesco Tarantini e Mimmo Colagiacomo, rispettivamente presidente di Legambiente Puglia e presidente del circolo Legambiente di Canosa di Puglia – rappresentano un’area agricola di pregio con importanti produzioni ortofrutticole, vitivinicole ed olivicole che rischierebbero di essere danneggiate qualora si proceda alla realizzazione della discarica. Già nelle osservazioni presentate nel 2009, in occasione della richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Bleu srl, avevamo sollevato il problema legato alla scarsa presenza dei pozzi di monitoraggio ma anche al possibile ingresso nella catena alimentare dovuto a usi irrigui di acqua contaminata. Oggi torniamo quindi a ribadire il nostro ‘no’ alla realizzazione di una discarica in un’area peraltro classificata dall’ENEA di Roma, già nel 1994, come sito inquinato da rifiuti tossici e nocivi soggetta a ripristino ambientale. A fronte di un ripristino che non è mai avvenuto, si continuano ad autorizzare abbancamenti di rifiuti provenienti, non solo da tutta la Puglia, ma anche da altre zone dell’Italia. Ecco perché, prima di autorizzare altre discariche o ampliamenti sarebbe opportuno che nell’intero sito sia effettuata una seria verifica ambientale strategica”.

venerdì 15 Settembre 2017

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