L'APPROFONDIMENTO

Ricchi, belli e felici

Saverio Costantino e Marilù Liso
Saverio Costantino e Marilù Liso
Ricchi, belli e felici
Questa l'immagine della nostra società. Ci si interroga su quanto queste perfezioni ostentate siano poi realmente combacianti con la vita quotidiana. L'approfondimento dello psicologo e psicoterapeuta Saverio Costantino e del medico psichiatra Marilù Liso
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Dalla lettura dei profili social emerge una immagine quasi confortante. Meno male, verrebbe da dire.

E sì, perchè sembra che siamo tutti perennemente in vacanza, in posti meravigliosi, pronti a cogliere il tramonto più romantico, sempre circondati da tanti amici sorridenti. È la società a chiederci di essere felici? O mostrarsi felici è diventato quasi obbligatorio? La malinconia, la tristezza, la noia e la sofferenza sembrano non aver posto in questa società.
Le foto ci immortalano in luoghi anche molto impegnativi economicamente, magari su bellissimi yacht  o vicino ad auto lussuose. Quando poi ci fotografiamo avvolti in abiti succinti, abbiamo solo bisogno di mostrare corpi perfetti, aspettando che l’approvazione degli altri ci faccia sentire meglio.

Insomma, siamo circondati da tanti, ma tanti meritori di riconoscimenti, coronati da targhe che ne attestano unicità ed esclusività. Con grande  felicità si registra che tanti ragazzi si laureano, con fatica e con merito, e anche questo traguardo viene immediatamente suggellato sui social da zie, nonni, orgogliosi di mostrare la pergamena. Tutto, ma proprio tutto, è raccontato sui social, perché il messaggio possa arrivare ovunque. Insomma viviamo davvero in una società di ricchi, di persone felici, intelligenti e degne di ogni tipo di riconoscimento.

Poi però si incontrano tante persone, magari le stesse che si fotografano brillanti sui social, che invece dal vivo si lasciano andare ad esternazioni completamente diverse. La realtà assume un’altra faccia.

Allora ci si interroga su quanto queste perfezioni ostentate siano poi realmente combacianti con la vita quotidiana. Quanto queste “doti” siano reale testimonianza di un buon senso nelle tematiche ambientali, del rispetto del prossimo. Quanto la spinta psicopatologica che, insidia del disturbo narcisistico di personalità, venga riconosciuta e magari curata o quanto l’espansione maniacale che compone un disturbo bipolare venga individuato e confinato in un dato costruttivo.

Insomma il contrasto è forse la vera dissonanza. Gesti estremi che la cronaca solo in parte racconta, derive di giovani che fanno uso di sostanze e alcool, perché quelle ricchezze esteriori, tante volte visualizzate sui social,  sentono di non poterle raggiungere. Quindi, la domanda è: dove confluisce questa intelligenza, felicità, questa unicità di tanti che sentono di  essersi distinti, quasi sempre per aver fatto tanti soldi e quasi mai per essere stati generosi, semplici e discreti?

martedì 15 Agosto 2023

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