Sulle spalle dei giganti

La Congregazione di Santa Maria di Loreto di Capracotta a Minervino

Pianta topografica
La Congregazione di carità di Capracotta decide di mettere in vendita un appezzamento in agro di Minervino Murge, alla contrada Bosco da Piedi. Una pagina di storia per conoscere e interpretare il territorio di Minervino Murge
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La Congregazione di carità di Capracotta, sotto il titolo di Santa Maria di Loreto o Madonna di Capracotta, all’epoca Provincia di Campobasso e dal 1970 a tutt’oggi provincia di Isernia, come riportato in una pianta del 1921, era proprietaria di un appezzamento dichiarato “di natura seminatoriale” di ha. 64,70 pari a versure locali 52 e catene 15.

L’ente di carità decise di metterlo in vendita perché ormai non era più redditizio. Anzi lo stato, con i suoi continui aumenti fiscali, dava il colpo di grazia alla sempre più fragile pastorizia e favoriva così la riconversione a coltura dei terreni che, proprio nel periodo del primo dopoguerra, sembravano rispondere meglio ai disperati quanto legittimi bisogni di occupazione. Purtroppo i governi liberali, contrariamente alle promesse fatte durante e alla fine della guerra, non riuscivano a mantenere la parola data.

E’ detto in uno1 degli atti che Saverio Ianiro, presidente della Congregazione, accompagnato dal tesoriere speciale Giangregorio Carnevale fu Roberto, autorizzato con atti del 1 febbraio 1920 e del 5 marzo e 25 agosto 1921, “stipula, vende e aliena sotto ogni garenzia di legge”, il fondo rustico messo in agro di Minervino Murge, alla contrada Bosco da Piedi, a volte denominato Boscodapiedi, o ancora Treiacci. Tale territorio definito incolto, ma certamente in precedenza utilizzato dalle numerose greggi che popolavano le aree pianeggianti, ad occidente dell’ abitato verso il Locone e Lamalunga, molto fertili, con più ampia disponibilità di acqua e di foraggio; mentre sui terreni collinari, con aria più secca e più scarso foraggio, gli animali erano costretti a spostamenti notevoli, nell’ arco del giorno, e a più continue integrazioni alimentari.

Nel contratto, rogato nello studio di via Giovanni Bovio n.34 di Minervino, ora via Alcide De Gasperi, dal notaio Michelangelo Di Bona fu Giuseppe, figurarono, oltre ai due venditori citati, nati e residenti a Capracotta, anche i testimoni minervinesi Carmine Di Rienzo e Francesco Villanii “che assumono anche la veste di fidefacienti”2, e gli acquirenti tutti di Minervino Murge. Di questi ultimi i firmatari sono solo Vincenzo Inglese, Grazia Giorgio, Nicola Tarallo, Michele Tricarico fu Savino, Pietro Balice, Eusapia Rubino, Angelo Levito, Angelo Leone, Filippo Tricarico, Savino Pantone, Carmine Di Tria; tutti gli altri dichiararono di non saper leggere e scrivere. Inoltre vennero delegati a firmare gli allegati e i margini dei fogli Grazia Giorgio, Angelo Leone, Filippo Tricarico e Riccardo Bevilacqua, unico ad esercitare il mestiere di muratore, mentre tutti gli altri erano contadini.

La pianta redatta in scala 1/2000 dal geometra agronomo locale Giovanni Martinelli, datata 8 ottobre 1921 e denominata “Pianta topografica, quotizzazione della Proprietà della Madonna di Capracotta”, presenta in basso a destra l’ attestazione notarile di autenticità, datata 31 dicembre dello stesso anno. Nella pianta, come si può vedere, sono riportati i nomi dei proprietari confinanti: Giuseppe Carlone, Giuseppe Giorgio, coniugi Bernarda Minervini e Paolo Conte, i fratelli Romano, Ermenegildo De Ruvo e Giovanni Augelli e la indicazione con numeri e con lettere delle particelle da vendere.

E’ detto negli atti che:” mancano i dati del Catasto perché distrutti nei moti del 1898, e la rendita di fondiaria sul terreno è di £ 895 e 5 cent,…il fondo all’ estremo nord è attraversato dalla strada pubblica vicinale tratturo Pagliarone e dalla detta strada ha il suo accesso”. Non è proprio così in quanto una copia di tali dati è reperibile presso l’ Agenzia del territorio di Trani. Ecco l’ elenco completo delle persone che acquistarono con i relativi dati delle singole quote e le rispettive somme pattuite e versate.

Ecco l’ elenco completo degli acquirenti con i relativi dati delle singole quote e le rispettive somme pattuite e versate. Le operazioni di vendita furono complessivamente quarantadue, mentre sessantasette i singoli appezzamenti a prescindere dalla estensione. Ogni appezzamento, definito intero, era di circa ha 1, are 23 e ca 45 per un corrispettivo di £ 647 e cent 5; la metà di circa are 61 e ca 72 veniva venduta a £ 323 e cent 50. Gli acquirenti erano sia persone singole, maschio o femmina, che in coppia col proprio coniuge o congiunto. Non tutti ne acquistarono uno intero.

Acquirenti

Nr.

Estensione

Note con formula

accetta-no/comprano

Prezzo in £

H.

Are

Ca.

*Coniugi Inglese Vincenzo di Bartolomeo Paolo e Chinelli Lucia fu Nicola

1

/

23

45

In parti uguali

£ 647, 05

*Roccotelli Pietro

2

1

23

45

£ 647, 05

*Giorgio Grazia di Savino maritata a Vito Augelli di Giovanni

3

26

1

1

23

23

45

45

£ 1.294,15

*Saccotelli Vincenzo fu Vito

½ 37

½ 4

/

/

61

61

72

72

A confine del nr. 36

A confine del nr. 3

£ 647, 05

*Coniugi Tarallo Nicola di Francesco e Vania Vincenza di Giuseppe

½ 4

½ 37

/

/

61

61

72

72

A confine del nr. 5

A confine del nr. 38

£ 647, 05

*Coniugi Vitanostra Raffaele di Nicola Oronzo e Tucci Caterina di Giuseppe

½ 5

½ 38

/

/

61

61

72

72

A confine del nr. 4

A confine del nr. 37

£ 647,05

*Tricarico Michele fu Savino

½ 5

½ 38

/

/

61

61

72

72

A confine del nr. 6

A confine del nr. 39

£ 647,05

* Tricarico Michele fu Domenico

½ 6

/

61

72

A confine del nr. 5

£ 323,50

* Saracino Paolo fu Luigi Vincenzo

½ 6

/

61

72

A confine del nr. 7

£ 323,50

* Coniugi Carlone Nicola fu Gaetano e Pace Irene fu Michele

7

27

1

1

23

23

45

45

£ 1.294,15

*Panarelli Giuseppe fu Vincenzo

8

43

1

1

23

23

45

45

£ 1.294,15

* Coniugi Balice Pietro di Giuseppe e Rubino Eusapia fu Francesco

9

1

23

45

Proprietari in proporzione a £ 222,05 del Balice

E £ 425 della Rubino

£ 647,05

* Di Tria Carmine fu Michele

18

34

1

1

23

23

45

45

£ 1.294,15

* Fiore Maria Nicola fu Michele maritata a Giuliano Vito fu Michele

½ 11

/

69

62

A confine del nr. 10

£ 323,50

* Lacidogna Gaetano fu Michele

½ 11

/

61

72

A confine del nr. 12

£ 323,50

* Levito Angelo fu Michele,

½ 12

/

61

72

Distaccata dal nr. 11

£ 323,50

* Tricarico Vincenzo di Gaetano

½ 12

/

61

72

A confine del nr. 13

£ 323,50

* Carlone Vincenzo fu Luigi

13

31

1

1

23

23

45

45

£ 1. 294,15

* Coniugi Chieppa Vincenzo e Fierro Saveria

14

28

1

1

23

23

45

45

In parti uguali

£ 1. 294,15

*Leone Angelo

15

29

L M

1

1

/

23

23

30

45

45

87

Per il figlio minore Angelo cui si apparterrà per intera la proprietà

£ 1. 375,05

*Cannone Andrea fu Francesco

16

46

1

1

23

23

45

45

£ 1.294,15

*Carbone Biagio fu Francesco

17

1

23

45

£ 647,05

*Tricarico Filippo fu Riccardo

18

41

1

1

23

23

45

45

£ 1. 294,15

*Pantone Savino fu Nunzio

19

1

23

45

£ 647,05

*Guglielmi Carmela fu Nicola

20

47

1

1

23

23

45

45

Nell’ interesse del marito Delfino Nicola fu Emmanuele

£ 1. 294,15

*Coniugi Vurro Giuseppe e Zaccagni Caterina

21

48

1

1

23

23

45

45

In parti uguali

£ 1. 294,15

*Dell’ Aglio Carmine fu

Ismaele

22

49

N O

1

1

/

2323

30

45

45

87

£ 1. 375,05

*Dell’ Aglio Vincenzo fu

Ismaele

23

1

23

45

£ 647,05

*Orecchia Giovanni di Giuseppe

24

40

1

1

23

23

45

45

£ 1. 290,15

*Bevilacqua Riccardo fu

Francesco

25

1

23

45

£ 647,05

*Coniugi Carbone Nicola fu Raffaelele e d’Angella Rosa fu Nicola

30

1

23

45

In parti uguali

£ 647,05

*Balice Maria Savina di

Miche.lo maritata a Liuni

Carmine fu Mich.lo

32

C D

1

/

23

30

45

87

£ 727,95

*Orecchia Gio.ni di Natale

33

1

23

45

£ 647,05

*Pappolla Maria fu Giacomo maritata a Chicco Felice fu Luciano

½ 35

I K

/

/

61

30

72

87

A confine dei nr. 34

£ 444,40

*d’Ambrosio Gaetano fu Giovanni

½ 35

P Q

/

/

61

30

72

37

A confine del nr. 36

£ 440,40

*Fiore Cristoforo fu Pasquale e Lombardi Carmela fu Carlo

36

E F

1

/

23

30

45

87

In parti uguali

£ 723,95

*Lacidogna Gaetano fu Luigi

39

A B

1

/

23

30

45

87

£ 727,95

*Orecchia Maria Giuseppe fu Angelo maritata a Tricarico T.so fu Michele

½ 42

/

61

72

A confine del nr. 41

£ 323,50

*Tricarico Savino fu Michele

½ 42

/

61

72

Per il figlio minorenne M.le. A confine del nr. 43

£ 323,50

*d’Ambrosio Pasqualina fu Giovanni maritata a Giuliano Savino fu Alfonso

44

1

23

45

£ 647,05

*de Pascale Giuseppe fu Domenico

45

1

23

45

£ 647,05

*Laccisaglia Michele fu Angelo

50

G H

1

/

23

30

45

87

£ 727,95

E’ detto pure che: “…per ragguaglio alla misura locale danno una versura per ogni ha. 1, are 23 e ca. 45; 18 catene per le are 61 e ca. 72; e 9 cat. per are 30 e ca. 87”.

Naturalmente si pensò anche alle servitù delle strade di accesso e all’ uso dell’ acqua: ”…Con tutti gli appezzamenti e con ciascuno di essi va compreso il diritto di servizi delle stradelle create per convenzione di tutti gli acquirenti ai fini del comodo accesso carrozzabile agli appezzamenti stessi; cioè va compreso l’ uso delle tre stradelle segnate in pianta, la prima con le lettere S.U.; la seconda con le lettere V.W. e la terza con le lettere Y.Z.; quali stradelle saranno comune ed indivise di uso comune fra tutti gli acquirenti e da tutti devono essere costantemente rispettate della costante larghezza di tre metri in tutti i punti; l’ uso delle stradelle deve essere di solo passaggio senza poter servirsene diversamente. Ed ancora con tutti gli appezzamenti e con ciascuno va compreso il diritto di servirsi dell’ acqua della fontana segnata in pianta con la lettera A’, quale fontana sarà anche comune ed indivisa fra tutti gli acquirenti, di uso comune. La fontana deve essere sistemata secondo le regole costruttive con una campana o recinto di figura quadrato di metri 20 di lat, a spese di tutti gli acquirenti, ciascuno in proporzione della propria estensione, e nel termine a tutto il mese di marzo 1922. Anche le riparazioni e l’ ordinaria manutenzione della fontana saranno a carico di tutti gli acquirenti secondo le rispettive estensioni di terreno”.

Dichiarava il signor Ianiro che il fondo, di esclusiva proprietà della Congregazione di Carità di Capracotta, cui pervenne a seguito della ripartizione delle terre del Tavoliere delle Puglie da parte di notai 3 certificatori aggiunti di Napoli all’ uopo nominati .

Si dice nell’ atto che:”Il fondo è libero e franco da gravezze tranne la fondiaria ed i contribuenti di chinino contro la malaria e di strada vicinale, che sono pesi reali dovuti per legge, e così il venditore trasmette gli appezzamenti ai compratori secondo le condizioni che seguono, poste integranti di questo atto. Le vendite son fatte nello stato in cui l’ intero fondo si trova a corpo e non a misura di fronte alla Congrega venditrice, ed a misura proporzionale nel rapporto dei compratori tra loro, ed il fondo si trasmette nello stato attuale di possesso come si è detto, con tutti i possibili diritti ed accessorii ed ancora col diritto nei compratori tutti di revendicare se lo credono, le zone usurpate dai germani Salvatore e Luigi Guglielmi per cui dall’ Opera Pia fu già iniziato un giudizio. Il signor Ianiro nell’ oggetto consegna i documenti per l’iniziato giudizio e dichiara espressamente che la Congregazione deve rimanere estranea all’ esito della causa, che se gli acquirenti vorranno fare, dovranno farla interamente a loro spese e rischio”.

Come si nota si trattò di una arbitraria messa a coltura, se non vera e propria usurpazione da parte dei fratelli Guglielmi, contro cui la congregazione aveva avviato un giudizio le cui spese, se gli interessati lo avessero voluto, sarebbero transitate ai nuovi acquirenti. Ma non se ne fece nulla.

(continua)…

Autore: Sabino Redavid

Note:

1 In ASB, Sezione di Trani, Titoli notarili, 2290-2702, 1922.

2 Il fidefaciente è un soggetto fisico, conosciuto personalmente dal notaio, per mezzo del quale il notaio stesso si accerta dell’ identità personale dei comparenti in un atto notarile. Il notaio usa i fidefacienti quando, usati i mezzi ordinari per accertare l’identità personale dei comparenti, ha ancora dubbi in merito. I fidefacienti andavano costituiti in atto con l’indicazione del nome, cognome, luogo e data di nascita, domicilio o residenza, così come prescritto per le parti e i testimoni (art. 51, comma 2, n. 3, L.N.).Essi si costituivano prima o dopo le parti. Era ed è ancora possibile costituire una coppia di fidefacienti per ogni comparente, qualora ciò sia necessario. La funzione di fidefaciente è cumulabile con quella di testimone e di assistente.Vedi www.Officina notarile, I Fidefacienti,da Guido Brotto, ott 24, 2017.

3 Atto di censuazione del 2 giugno 1819 rogato da Giovanni Di Marino fu Agostino di Napoli. notaio certificato reale aggiunto ai notai certificatori di Napoli per l’ esecuzione del Regio Decreto 18 febbraio 1817 , con facoltà di stipulare, ovunque si trovassero, i contratti per le terre del Tavoliere in conseguenza della Legge 13 gennaio 1917.

Molto interessante risulta essere il contenuto di tale atto perché, riportandoci a circa un secolo prima, ci offre uno spaccato relativo all’ epoca della restaurazione del casato dei Borbone a Napoli. Questi non fanno altro che proseguire la politica del decennio francese, a discapito delle promettenti attività zootecniche, della transumanza in primis perché molto consistenti e poi anche quelle locali, a vantaggio dell’ uso agricolo del territorio. Per altro verso è interessante perché fa riferimento ad un atto precedente di Saverio Carugno fu Amicantonio del 20 maggio 1819, che potrebbe darci qualche notizia in più sulla genesi di questa Congregazione di Capracotta e i suoi possedimenti nel territorio di Canosa, Minervino e Montemilone.

sabato 9 Marzo 2024

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