L'APPROFONDIMENTO DELLO PSICOLOGO/PSICOTERAPEUTA

Mare fuori, il sogno che può diventare realtà

Saverio Costantino
Saverio Costantino
Mare fuori
La speranza, la voglia di riscattare la propria condizione, le paure, le debolezze, la rabbia. Una rappresentazione romantica sotto alcuni punti di vista ma che non lascia dubbi, c’è sempre la possibilità di ricominciare
4 commenti 5366

Mare fuori, una serie tv che è riuscita a conquistare il cuore dei giovanissimi e non. Un titolo che riesce fin da subito a suscitare in noi delle emozioni e rimanda ad uno dei temi centrali, la speranza. Protagonisti dei giovani ragazzi che si trovano a dover scontare delle pene all’interno del carcere affiancati da figure professionali quali la direttrice, il comandante e i vari educatori.

Per molti telespettatori la realtà rappresentata potrebbe sembrare alquanto distante dalla realtà autentica tuttavia credo sia importante focalizzarsi sui messaggi che questa serie ha voluto lasciarci.

La speranza, la voglia di riscattare la propria condizione, le paure, le debolezze, la rabbia…tutte emozioni che possiamo scorgere nei personaggi che si sono ritrovati a vivere in un mondo che non hanno scelto di vivere e che hanno sviluppato i loro comportamenti e i loro modi di fare in base a ciò che hanno sempre osservato intorno a loro. Infondo sappiamo che un uomo sviluppa il proprio modo di pensare e i propri comportamenti anche in base al contesto in cui cresce e vive.

Nonostante questo, il messaggio della fiction è chiaro, c’è il mare fuori, quello che i ragazzi osservano tutti i giorni al di là delle sbarre, quel mare che probabilmente sperano di poter rivedere presto.

Carmine è uno degli esempi per eccellenza di coloro che si sentono oppressi in un mondo distante dai loro ideali e che aspettano solo il momento per poter rincominciare.

Non dimentichiamo che questi ragazzi sono cresciuti in famiglie spesso assenti o che seppur presenti non hanno garantito stabilità, di conseguenza hanno imparato ad utilizzare la rabbia come solo scudo per difendersi anche se ciò di cui hanno sempre avuto bisogno è stata una guida e un po’ di amore.

Ed è per questo che il comandante, la direttrice, gli educatori giocano un ruolo fondamentale nell’educare i loro ragazzi, nel mostrare loro la fiducia di cui hanno bisogno per credere di poter essere persone migliori al di fuori delle mura. I ragazzi hanno bisogno di sapere che qualcuno crede in loro, hanno bisogno di sapere che possono farcela e che possono dare vita alla versione migliore di sé. La direttrice, interpretata da Lucrezia Guidone, artista di origini Spinazzolesi, diventa il nuovo punto di riferimento per i ragazzi, inizia a credere più di chiunque altro nelle loro capacità. Inizialmente si era mostrata fredda e distante dai suoi ragazzi, determinata nel voler punire le loro azioni, nella quarta stagione abbandona la sua corazza e si lascia andare dando loro comprensione e sicurezza. Un cambiamento che scaturisce dall’osservazione dei loro comportamenti e dall’aver compreso che creare un barriera non le avrebbe consentito di raggiungere la sua pace interiore, venuta meno a causa della perdita di sua sorella.

Capisce che l’unico modo per interpretare al meglio il proprio ruolo non è quello di indossare una maschera ma di aprirsi e porsi come guida dei suoi ragazzi ed essere per loro qualcuno che non c’è mai stato.

Una rappresentazione romantica sotto alcuni punti di vista ma che non lascia dubbi, c’è sempre la possibilità di ricominciare.

Si ringrazia Chiara, per la condivisione di parole e pensieri.

venerdì 15 Marzo 2024

Notifiche
Notifica di
guest
4 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Angy
Angy
1 mese fa

Un bellissimo articolo, riflessione davvero ricca di spunti di riflessione per migliorare la realtà interessante il dialogo con chi da vicino per un dato esperienziale e anagrafico ha decretato il successo di una serie televisiva …

Saverio Costantino
Saverio Costantino
1 mese fa
Rispondi a  Angy

Abbiamo voluto recuperare il grande successo di una serie per rinforzare la speranza di un cambiamento

Rita
Rita
1 mese fa

Pensare che ci possa essere sempre la possibilità di ricominciare è davvero un messaggio positivo e di speranza. Siamo preoccupati per i giovani, ma riusciamo ad essere per loro un esempio o sappiamo dolo criticarli? Questo articolo mi ha fatto riflettere proprio su questo. Ringrazio davvero chi lo ha scritto, suscitando in me questo interrogativo.

Saverio Costantino
Saverio Costantino
1 mese fa
Rispondi a  Rita

Nulla può essere più bello di una lettura costruttiva in un mare di brutte notizie