L'APPROFONDIMENTO DELLO PSICOLOGO/PSICOTERAPEUTA

Scontro tra mafiosi, delinquenti e sedicenti pedagogisti

Saverio Costantino
Saverio Costantino
emozioni
Il nostro vivere non è aggiungere foto ai nostri profili, ma aggiungere emozioni al nostro vissuto. Educare o, meglio, educarci alle emozioni
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Nell’epoca delle fiaccolate e delle beatificazioni di persone che non hanno mai dato buoni esempi, emergono sedicenti guru che affermano l’ovvio. Sinceramente devo dire che mi meraviglia che abbiano così tanto successo.

Molte sono le massime: “a tavola spegnete i telefonini e dialogate con i vostri figli” o “la scuola deve tornare a bocciare”, “educate i vostri figli alla fatica per raggiungere un obiettivo”; sui social queste rivelazioni sono virali. Peccato però che i Borderline ormai si propagano (non mi riferisco a quei demenziali youtuber, peraltro definibili tali solo perché altrettanti soggetti visualizzano e condividono i loro video), ma al dilagante disturbo di personalità che è ormai sdoganato, come frutto dei nostri tempi. Discontrollo degli impulsi, assunzione di sostanze, deragliamenti, studenti o, meglio, saltuari frequentatori delle scuole, di chi sono figli? A chi appartengono, come si dice dalle nostre parti? Sono figli, o di mostri alieni o di normali follower dei guru, che forse nel seguirli sui social si sono dimenticati che sono i loro genitori. Sarebbe meglio dire che “siamo” i loro genitori, così evitiamo proiezioni giudicanti. È raccontato solo nei drammatici epiloghi, ma raccontato non vuol dire sentito, cioè fatto attraversare nel nostro profondo vissuto empatico.

In realtà è altro da noi almeno fino a quando non siamo noi i protagonisti e non ne siamo coinvolti. Cosa voglio dire? Voglio dire che il nostro vivere non è aggiungere foto ai nostri profili, ma aggiungere emozioni al nostro vissuto. Educare o, meglio, educarci alle emozioni. Un tempo esisteva il diario segreto delle emozioni. Ne abbiamo avuto tutti uno, nascosto, privato, con la chiave e il lucchetto. Sì, un tempo le emozioni erano da proteggere e da custodire.

Probabilmente dovremmo iniziare a dar valore a gente onesta, gentile, non belligerante, collocandola non ai margini dei nostri vissuti. “Far soldi” non può essere il nuovo credo. Il profondo senso del vivere non può lasciare il posto al “lasciarsi vivere”.

Forse se continuiamo a produrre attacchi continui alla sopravvivenza potremo solo ipotizzare un corto circuito nell’istinto all’autoconservazione e quindi una spinta auto distruttiva. Pensiamo a chi rischia di morire in un sommergibile, senza ossigeno, per il desiderio di far qualcosa che non tutti possono permettersi, è roba di soli ricchi. Thanatos impera, tanti gli aspiranti ricchi, troppi i furbi che prevaricano sugli onesti. E si, l’ appello rimane a Dante perchè riesca a collocare tutti nel girone giusto, sperando di non trasformare in un inferno la breve vita terrena, così tremendamente semplice. Si nasce e si muore, è nel trattino tra le date di questi due eventi che si caratterizza un uomo.

venerdì 23 Giugno 2023

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