L'APPROFONDIMENTO DELLO PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA

Il conflitto genitoriale ormai sparito

Saverio Costantino
Saverio Costantino
Genitori e figli
I genitori amano più piacere che educare
scrivi un commento 262

Ormai sempre più, come apprendiamo quotidianamente dalla lettura dei social, diventati luogo virtuale per canalizzare continue pillole di saggezza, siamo testimoni di genitori scudieri e difensori dei propri figli, anche quando purtroppo questi ultimi sono arrivati alla “frutta “, rendendosi protagonisti di comportamenti notevolmente disfunzionali e lesivi.

In discussione sono sempre più i docenti, le forze dell’ordine che, ricevendo una delega in bianco dai genitori, spesso poi si sentono soli e in posizione difensiva, svolgendo un ruolo che a loro non spetta. I genitori non possono delegare il ruolo di educare. Per educare nessun genitore può esimersi dal trovarsi su fronti diversi con i propri figli, non può e non deve trovarsi invischiato con i propri figli per poi colludere. Le posizioni dei genitori non possono essere le stesse di un figlio adolescente, salvo ritrovarsi poi nella confusione, mettendo magari in atto stili adolescenziali, sovrapponibili a quelli dei figli.
Piacere, difendere, concedere, quel “dare tutto” vuol dire invece solo una cosa: “togliere tutto” alla loro responsabilità.

Non confondiamo la libertà con la responsabilità, sono due posizioni da alleare, non antitetiche, pensando che si è liberi se si trasgredisce, mettendo in discussione i punti fermi.

Insomma in passato, ma già solo 20 anni fa, le mie terapie familiari erano impostate, come i capisaldi della teoria sistemica, sul conflitto genitoriale, magari padre-figlio. Oggi ciò è sparito, il problema è fuori da noi. Sinceramente osservo che ormai avere una famiglia che si ferma per un’ora a discutere è una vera rarità, c’è sempre qualcuno che manca perché ha cose più importanti da fare, c’è sempre qualcuno che arriva tardi o prova a rimandare l’appuntamento. All’improvviso la famiglia si riscopre “riservata”, non sente il bisogno di parlare di cose personali ad uno sconosciuto. E si, molto meglio farlo sui social. Tutto sembra più importante del discutere magari sul contenuto di un figlio che fa uso beatamente di sostanze, perche’ tanto “così fanno tutti” . E allora, su cosa creiamo un’alleanza terapeutica o meglio con chi?

Ci affidiamo alla copiosa reiterazione delle massime e dei consigli di psichiatri, resi anche loro famosi ormai dai social, dai video che circolano, alle volte così scontati e semplici per un effetto comunicativo. E poi? Poi chi mette in pratica quello che dicono?

Credo sia inutile dirsi altro. Pensiamo che i nostri genitori o i nostri nonni ci hanno educato senza troppi concetti pedagogici studiati e ostentati. Erano loro stessi dei grandi esecutori senza troppe parole, spesso inutili e vuote, spesso contraddittorie.

Non si può affidare tutto al pensiero degli psicologi, poiché la vera psicologia è nella prossimalità.

sabato 8 Luglio 2023

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti